Purgatorio
Canto II
Astronomicum
Brano n.24 (02:03)
Strumenti utilizzati:
Wind machine – Glockenspiel – Waterphone – Vibrafono – Gongs – Bass drum – Celesta – Crotali – Campane orchestrali – Clarinetto – Clarinetto basso – Orchestra d’archi.
Come nella Commedia il secondo canto è in continuità col primo, anche Astronomicum è consequenziale ad Ascensio. Il nome di questo secondo brano riprende la sostanza dell’inizio del canto (vv. 1-9) configurandosi proprio sul quel motivo astronomico tipico della cultura medievale: una descrizione di luci e combinazioni numeriche che intendono figurare una visione del cielo in quel tramonto nell’emisfero boreale.
Mentre ascolti il brano musicale puoi leggere i versi del Canto II e se lo desideri puoi anche consultare la parafrasi.
Canto II
Già era ’l sole a l’orizzonte giunto
lo cui meridian cerchio coverchia
Ierusalèm col suo più alto punto;
e la notte, che opposita a lui cerchia,
uscia di Gange fuor con le Bilance,
che le caggion di man quando soverchia;
sì che le bianche e le vermiglie guance,
là dov’ i’ era, de la bella Aurora
per troppa etate divenivan rance.
Canto II
Il sole era già arrivato all’orizzonte occidentale del cielo il cui meridiano [meridian cerchio] si trova esattamente sopra [coverchia] Gerusalemme nel suo punto più alto (lo zenit);
e la notte che ruota [] in opposizione alla posizione del sole [opposita a lui] usciva fuori dal Gange e in congiunzione con la costellazione della Bilancia [con le Bilance],
cosicché là dove io mi trovavo il colore bianco, poi vermiglio della bella Aurora con il passar del tempo [per troppa etate] cominciava a diventare giallo [rance].